San Gregorio di Nissa Vescovo |
Cesarea di Cappadocia, circa 335 - 395 È uno dei più importanti Padri della Chiesa d'Oriente. A lui si deve il primo trattato sulla perfezione cristiana, il «De virginitate». Nato intorno al 335, a differenza del fratello Basilio, futuro vescovo di Cesarea, inizialmente non scelse la vita monastica ma gli studi di filosofia e retorica. Fu solo dopo aver insegnato per anni che raggiune Basilio ad Annesi, sulle rive dell'Iris, dove si era ritirato insieme a Gregorio di Nazianzo. E quando Basilio fu eletto alla sede arcivescovile di Cesarea, volle i suoi due compagni come vescovi a Nissa e a Sasima. Nella sua sede episcopale Gregorio dovette affrontare non poche difficoltà: accuse mossegli dagli ariani lo portarono nel 376 all'esilio, ma quando si scoprì che erano false venne reintegrato nella sede. Nel 381 i padri che con lui parteciparono al Concilio Costantinopolitano I lo definirono la «colonna dell'ortodossia». Morì intorno al 395. (Avvenire) Etimologia: Gregorio = colui che risveglia, dal greco Emblema: Bastone pastorale Martirologio Romano: A Nissa in Cappadocia, nell’odierna Turchia, san Gregorio, vescovo, fratello di san Basilio Magno: illustre per vita e per dottrina, a motivo della retta fede da lui professata fu scacciato dalla sua città dall’imperatore ariano Valente. |
S. Gregorio di Nissa, il più speculativo dei Padri greci del IV secolo, può essere paragonato a S. Tommaso d'Aquino per la cura che ebbe di dare ai vari problemi affrontati una risposta in sintonia con i dati della fede e al tempo stesso con le esigenze della ragione. Amante dello studio e della solitudine, fu suo malgrado posto alla guida di una diocesi, dove spesso la bontà, unita alla mancanza di senso pratico, fu giudicata ingenuità o peggio. Fu perfino accusato di sperperare i beni della Chiesa, deposto e mandato in esilio nel 376. Ma due anni dopo, riconosciute infondate le accuse mòssegli dagli ariani, venne reintegrato nella sua sede, tra le acclamazioni dei suoi fedeli che lo amavano. |