Firenze, 1301 - Firenze, 6 gennaio 1373 Andrea della nobile famiglia fiorentina dei Corsini, nacque nel 1301. Vestì l'abito di frate carmelitano. Dopo la sua ordinazione sacerdotale, venne mandato a completare gli studi nell'università di Parigi. Tornò a Firenze quando già imperversava l'epidemia della peste, descritta da Boccaccio. Venne eletto superiore provinciale dell'Ordine nel 1348 e, due anni dopo, essendo morto di peste il vescovo di Fiesole, Andrea fu chiamato a succedergli. Per ventiquattro anni resse la diocesi di Fiesole. Della sua carità beneficiarono i poveri. Della sua opera di pacificatore trassero vantaggio non solo i battaglieri comuni toscani, ma anche la città di Bologna, dove il papa Urbano V lo mandò a mettere pace tra i cittadini, sobillati dai Visconti, e che lo compensarono anche con il carcere. Morì il 6 gennaio 1373 e il suo corpo venne seppellito nella fiorentina chiesa del Carmine. Fu canonizzato nel 1629. (Avvenire) Etimologia: Andrea = virile, gagliardo, dal greco Emblema: Bastone pastorale Martirologio Romano: A Fiesole in Toscana, sant’Andrea Corsini, vescovo, dell’Ordine dei Carmelitani: insigne per la sua vita austera e per l’assidua meditazione delle sacre Scritture, restaurò i conventi devastati dalla peste e governò con saggezza la sua Chiesa, portando conforto ai poveri e riconciliando i nemici. |
Andrea, della nobile famiglia fiorentina dei Corsini, nacque nel 1301, l'anno in cui Dante Alighieri veniva bandito dalla sua città, divisa e turbolenta. Sua madre, prima di metterlo al mondo, disse di aver visto in sogno il suo figliolo nelle sembianze di un lupo, trasformato poi in agnello. In gioventù Andrea pare sia stato davvero "una testa calda", un lupo, o meglio un giovane leone, come si direbbe oggi per definire quel tipo di giovane arrogante, spendaccione e ozioso. Andrea, pur nel frastuono della gaia e rissosa Firenze, udì il soffio dello Spirito, che si tradusse in un irresistibile richiamo alla mistica pace del Carmelo.
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